Eco-sostenibile ≠ Bio-compatibile

Eco-sostenibile e bio-compatibile non sono sinonimi: quali sono le differenze e cosa comportano in bioedilizia?

Quando per la costruzione della nostra nuova casa indirizziamo le nostre scelte verso l’architettura ecologica e la bioedilizia, in un’ottica di attenzione all’ambiente e al risparmio energetico, è importante avere chiara la differenza fra eco-sostenibilità e bio-compatibilità.

I due sostantivi creano infatti qualche confusione che rischia di spingerci a scelte non consapevoli nella progettazione della nostra futura casa in canapa e calce.

La differenza può essere chiarita già guardando all’etimologia delle due parole.

Ecosostenibile trova origine nell’unione della parola greca οἰκία, “casa”, e da quella latina sustĭnēre, “mantenere”. Se per casa possiamo intendere un sistema a livello macroscopico, come l’ecosistema, ne deriva che l’aggettivo definirà tutto ciò che è in linea con il mantenimento a lungo termine degli equilibri, in termini quantitativi di energia e risorse, che determinano il sistema stesso.

«Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri»

Rapporto Bruntland 1987

Dal greco βιοσ, “vita, essere vivente”, e dal latino cum patior , “partecipare a”, nasce invece l’aggettivo biocompatibile. Partecipare alla vita, dunque, quando con vita intendiamo tutti i componenti di un ecosistema: biocompatibilità è la caratteristica che definisce quei materiali/componenti/sistemi/edifici che si inseriscono nel contesto naturale senza provocare alterazioni di tipo qualitativo ed evitando effetti nocivi sulla vita che lo compone. 

Un edificio ecosostenibile non è automaticamente biocompatibile, ma è vero sempre il contrario.

Costruire ecosostenibile significa scegliere materiali secondo specifiche procedure di Life Cycle Analysis (LCA) , che ne analizzano energia incorporata, durata, minimizzazione dei rifiuti e la loro capacità di essere riutilizzati o riciclati. Approvvigionamento, produzione, trasporto di questi materiali sono effettuati in un’ottica di riduzione del consumo di risorse non rinnovabili, che si trasformerebbero unicamente in rifiuti dopo l’utilizzo. In bioedilizia significa quindi creare un edificio minimizzando, in termini quantitativi, lo spreco energetico e di risorse, utilizzando materiali che saranno reintegrabili nel momento in cui l’edificio verrà dismesso: una costruzione che non influisca negativamente sugli equilibri che sostengono l’ambiente (“casa”).

Costruire biocompatibile richiede invece uno step successivo al costruire ecosostenibile: dalla progettazione alla dismissione, l’edificio biocompatibile è pensato per non produrre alterazioni negative sulla qualità di vita dei suoi componenti. Non solo risparmio energetico ma controllo delle emissioni, in particolar modo gassose, dei materiali impiegati, perché non ci siano ripercussioni dannose sull’uomo e sull’ambiente.

Se vuoi approfondire questi argomenti e avere maggiori informazioni sulla possibilità di costruire la tua prossima casa ecosostenibile e biocompatibile, Bio Level è a tua disposizione all’indirizzo info@biolevel.it

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